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Ne "L'ultima riga" Goffredo, uno spietato killer su commissione, è costretto a seguire il percorso di un'insolita refurtiva ed a ricostruire i giri di mano cui questa viene sottoposta. Si trova così a risalire la china di un'umanità cinica, in cui i veri protagonisti sono il denaro e la follia. Il romanzo è una cruda dissezione della psiche umama e delle sue storture, rappresentate senza alcuna ipocrisia, secondo una chiave iperrealistica. La descrizione assume a tratti una connotazione quasi caricaturale, fino a divenire la visione allucinata della società contemporanea, colta nel suo incosciente tragitto verso la dissoluzione. Lo stile narrativo, in vari stralci ricercato, abbraccia altrove e senza remore il linguaggio sordido da strada, caricandosi compiaciuto del suo poetico squallore.